Comunicare per partecipare


Strategie di comunicazione aumentativa

Il progetto in parte finanziato dalla Regione Lombardia in base alla Legge 23, ha voluto promuovere a livello locale, nella provincia di Bergamo, la conoscenza e l’applicazione delle STRATEGIE DI COMUNICAZIONE AUMENTATIVA, attraverso la sensibilizzazione e formazione delle famiglie e dei contesti di vita che le affiancano.

l progetto “Comunicare per Partecipare” è stato promosso da tre associazioni di genitori che da tempo sono impegnate sui temi della disabilità:

  • Associazione Costruire Integrazione
    con ruolo di capofila
  • Associazione Futura ONLUS
    per la tutela della salute mentale in età evolutiva
  • cbi
    Coordinamento bergamasco per l’integrazione

Hanno partecipato alla progettazione e alla realizzazione degli interventi il Centro Sovrazonale di Comunicazione Aumentativa di Verdello, l’Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo e le UONPIA delle aziende Ospedaliere di Treviglio, di Bergamo, di Seriate e della Fondazione IRCCS Ospedale Maggiore Policlinico di Milano.

Perché è nato il progetto?

La motivazione che ci ha portato a promuovere questo progetto è nata dalla consapevolezza che la Comunicazione Aumentativa è una strategia di comunicazione che considera le persone, in questo caso i nostri figli con importanti disabilità comunicative, nella loro interezza.

E’ importante considerare tutti quei piccoli segnali, anche minimi, che esprimono il desiderio di comunicare, da qui parte la ricerca di modalità per rinforzare la comunicazione, agganciarsi alla motivazione… ed ecco il libro!

Da un laboratorio sulla costruzione del libromodificato realizzato presso la scuola potenziata Locatelli, ci siamo resi conto che spesso il libro è un valido aggancio, inteso come interesse e piacere, che può consentire di accostarsi alla simbologia.

Riflessione dei Genitori

E’ un approccio molto impegnativo che richiede molta pazienza e costanza, non solo nella creazione e nella modalità di ulitizzo, ma anche nella capacità di variare le proposte e di cogliere spunti per offrire nuovi argomenti.

La situazione di laboratorio, creata su misura nei tempi, nello spazio, con la presenza di tutte le figure significative del ragazzo/a è una situazione “privilegiata” in cui lo scambio fra genitori, insegnanti, educatori e operatori sanitari diventa momento di collaborazione reale, dove tutti, in base al proprio punto di vista, alla professionalità, alla conoscenza del ragazzo e al tipo di relazione stabilita con lui apportano un contributo.

E’ un tempo creativo, arricchente dove cadono barriere legate al tipo di ruolo, dove ci si mette in gioco insieme, dove lo scambio e l’ascolto è davvero possibile. Purtroppo questa situazione è più difficile da ricreare nella quotidianità, richiede fatiche legate al quando, al dove, con chi… queste difficoltà portano spesso a un allungamento dei tempi e facilmente a demotivazione.

Occorre trovare insieme un modo per tener viva questa splendida opportunità di lavorare insieme prendendosi cura del bambino, ragazzo o ragazza, in un’ottica di scambio, dove l’apporto di ognuno è degno e prezioso. Sicuramente è un’esperienza che sostiene e arricchisce la creatività oltre che favorire la capacità, assolutamente non scontata, di collaborare.